La Dottoressa Eleonora Sattin di BMR Genomic, che si occupa del sequenziamento del microbioma intestinale, ci spiegherà come il fatto di sapere esattamente com’è messa la tua flora batterica ti può aiutare a preservare la salute. Che prove ci sono che un microbioma fuori posto possa condurre a delle malattie anche gravi. Quali sono gli studi che sono stati fatti in merito.
La disboisi è un termine abbastanza complesso, nel senso che non è ancora ben chiaro quale sia una effettiva disbiosi. Ce ne sono tante e diverse, quello che è sicuro è che un microbioma in disbiosi è un microbioma in disequilibrio. Vuol dire che non comprende più dei batteri che sono fondamentalmente benefici per l’organismo, ma possono lavorare contro questo benessere.
Il lavorare contro questo benessere può essere spiegato, perché molti di questi batteri sono pro infiammatori, il che vuol dire che possono indurre uno stato proprio di infiammazione, come una specie di febbre intestinale.
Questo sicuramente non è un bene. Un’infiammazione intestinale si propaga poi a tutto l’organismo. Questi sono fatti dimostrati, non sono semplicemente uno studio come dire “osservazionale”.
Hanno effettuato degli esperimenti su dei topolini, in cui i topi sono stati nutriti con varie diete, ricche di fibre possiamo dire quasi mediterranee. Topi alimentati per esempio con carne, grassi o lardo, quindi con delle diete molto sbilanciate. Il microbioma cambiava completamente verso uno stato pro infiammatorio. Hanno fatto delle analisi del sangue e questi topolini, presentavano uno stato infiammatorio, presentavano anche dei pezzetti batterici che in realtà dovrebbero stare all’interno
Le cellule che compongono l’intestino si separano e permettono il passaggio di sostanze infiammatorie o addirittura pezzetti di batteri, se non i batteri interi e questo è grave. Questa è la sindrome dell’intestino troppo permeabile, che porta ad avere un invasione del sangue da parte di questi batteri o di cose che non dovrebbero esserci e scatena un mare moto al sistema immunitario.
Infatti è stato rilevato che moltissime patologie autoimmuni sono collegate a un aumento nel sangue dei pezzetti di batteri, oppure di sostanze che in realtà dovrebbero stare all’interno dell’intestino.
Questo dà un nuovo respiro alla cura di queste patologie che sembrano assolutamente incurabili. Basterebbe curare meglio la propria flora intestinale con l’aiuto di probiotici e con l’aiuto di una dieta sicuramente ad hoc.
Questo potrebbe aiutare sicuramente a diminuire l’infiammazione, quindi potrebbe aiutare proprio le persone che hanno uno stato di patologia sistemica.
Per semplificare un pochino potremmo dire che se non tieni in equilibrio la flora batterica, quindi se il tuo microbioma è fuori equilibrio, può causare un danneggiamento della permeabilità.
Esagerare la permeabilità significa che si invade il sangue di sostanze che scatenano il sistema immunitario, provocando varie infiammazioni sistemiche fino ad arrivare alle malattie autoimmuni. Quindi fino al caso più grave. Ecco perché conoscere l’inizio di tutto questo guaio, cioè la condizione del microbioma, può essere importante e risolutore.
Ph. Luca Zinco
Fonti: My Lab Experiment
La stipsi o stitichezza non è una malattia, ma un sintomo che può insorgere a causa di svariate alterazioni organiche o funzionali dell’intestino. Altre volte, all’origine della stitichezza vi sono delle malattie che interferiscono solo indirettamente con la funzionalità intestinale (diabete, ipotiroidismo ecc.).
Quando una persona soffre di stitichezza riferisce un ritardo o un insufficienza nell’evacuazione delle feci. Si tratta comunque di sensazioni soggettive che variano spesso da persona a persona.
Se i sintomi della stitichezza sono piuttosto vari, le cause d’origine sono ancor più numerose. Patologie ano-rettali (emorroidi, ragadi, rettocele ecc.), malattie nervose, farmaci e patologie funzionali che colpiscono l’intestino (colite, diverticolite ecc.) sono soltanto alcune delle più comuni cause di stipsi.
In assenza di una malattia specifica, si parla invece di stitichezza cronica idiopatica che può essere dovuta a:
Determinare l’esatta causa di origine è il primo passo verso la cura della stitichezza. Solo in questo modo la terapia potrà essere mirata e dare.
Normalmente la medicina tradizionale si limita a fare indagini come la colonscopia, gastroscopia, tutte indagini mirate a capire se ci sono problematiche più gravi, come presenza di polipi, tumori o ulcere. Questo è doveroso, è un bene, si tralasciano altri aspetti che potrebbero portare ad una remissione di questo disturbo.
In associazione con dei laboratori specifici, secondo il protocollo dell’istituto Europeo di Medicina Molecolare, indagini come il Checkup intestino, Programma disbiosi, Programma Microbioma, si possono reperire informazioni utili per settare la giusta soluzione. Questa serie di test sono Indagini di Medicina di Precisione e rispondono alle domande tipo:
E’ un infezione?
E’ Fermentazione?
E’ Putrefazione?
Troppi Carboidrati?
Troppa Infiammazione?
Predisposto per malattie?
Presenza di Stress eccessivo?
Normalmente le cure che ci vengono proposte sono farmacologiche o naturali, ma con l’obiettivo di ridurre i sintomi ed evacuare forzatamente l’intestino. Tuttavia questa situazione di protrae nel tempo avendo la sensazione di doverci convivere per sempre. Ti sta capitando?
Potresti non crederci, ma non devi conviverci tutta la vita e si può fare tanto per migliorare nel tempo questa condizione. Già hai capito bene nel tempo, ci hai messo tempo per creare questa condizione e ci vorrà il giusto tempo per risistemare il tutto. Nelle statistiche dell’istituto ci dicono che il tempo utile si aggira tra le tre settimane e i due mesi per avere risultati tangibili e altri due mesi per regredire il disturbo.
Sei pronto a capire le tre fasi per dire addio al tuo malessere?
Evitare tutti quei cibi che aiutano a sviluppare un ceppo di batteri detti “Firmicuti” che creano squilibri nella nostra flora batterica, sviluppando velocemente diventando dominanti creando parecchi guai. Quali alimenti sono responsabili di questo? Sintetizzando, tutti gli alimenti ad alto indice glicemico, quindi ricchi di zuccheri. Dai farinacei, ai dolci, dal riso alle bibite zuccherate. Nel periodo del programma andrebbero aboliti, in genere limitati.
Ci dicono sempre di aumentare le Fibre, ma quali?
Ci sono fibre e fibre, fibre aggressive e irritanti e fibre dolci e gentili per l’intestino, solubili e insolubili. A chi aderisce al programma forniamo una lista in ordine di preferenza, si inizia dai primi della lista e mano a mano si aggiungono. La varietà è importante per portare equilibrio nella nostra flora intestinale. Infatti le fibre fungono da PREBIOTICI ovvero nutrimento per alcuni ceppi di batteri. Questa fase è importante e richiede molta pazienza e buon senso. Bisogna rieducare il nostro intestino a gestire e ad abituarsi a questa nuova abitudine.
Ultimo e non ultimo di importanza è fare più movimento. Anche per questo forniamo programmi personalizzati mirati ad ottenere risultati eccellenti e duraturi.
Sei pronto per raggiungere il tuo meritato benessere?
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