STITICHEZZA

La stipsi o stitichezza non è una malattia, ma un sintomo che può insorgere a causa di svariate alterazioni organiche o funzionali dell’intestino. Altre volte, all’origine della stitichezza vi sono delle malattie che interferiscono solo indirettamente con la funzionalità intestinale (diabete,  ipotiroidismo ecc.).

Quando una persona soffre di stitichezza riferisce un ritardo o un insufficienza nell’evacuazione delle feci. Si tratta comunque di sensazioni soggettive che variano spesso da persona a persona.

Se i sintomi della stitichezza sono piuttosto vari, le cause d’origine sono ancor più numerose. Patologie ano-rettali (emorroidi, ragadi, rettocele ecc.), malattie nervose, farmaci e patologie funzionali che colpiscono l’intestino (colite, diverticolite ecc.) sono soltanto alcune delle più comuni cause di stipsi.

In assenza di una malattia specifica, si parla invece di stitichezza cronica idiopatica che può essere dovuta a:

  • Alimentazione scorretta 
  •  Sedentarietà (ridotta attività motoria del colon)
  •  Gravidanza (dislocazione del colon da parte dell’utero, cambiamenti ormonali che rilassano i muscoli del tratto gastrointestinale)
  •  Sindrome del colon irritabile
  • Disbiosi
  • Cattiva digestione delle proteine
  • Scarsità di acqua

Determinare l’esatta causa di origine è il primo passo verso la cura della stitichezza. Solo in questo modo la terapia potrà essere mirata e dare.

Normalmente la medicina tradizionale si limita a fare indagini come la colonscopia, gastroscopia, tutte indagini mirate a capire se ci sono problematiche più gravi, come presenza di polipi, tumori o ulcere. Questo è doveroso, è un bene, si tralasciano altri aspetti che potrebbero portare ad una remissione di questo disturbo.

In associazione con dei laboratori specifici, secondo il protocollo dell’istituto Europeo di Medicina Molecolare, indagini come il Checkup intestino, Programma disbiosi, Programma Microbioma, si possono reperire informazioni utili per settare la giusta soluzione. Questa serie di test sono Indagini di Medicina di Precisione e rispondono alle domande tipo:

E’ un infezione?

E’ Fermentazione?

E’ Putrefazione?

Troppi Carboidrati?

Troppa Infiammazione?

Predisposto per malattie?

Presenza di Stress eccessivo?

Normalmente le cure che ci vengono proposte sono farmacologiche o naturali, ma con l’obiettivo di ridurre i sintomi ed evacuare forzatamente l’intestino. Tuttavia questa situazione di protrae nel tempo avendo la sensazione di doverci convivere per sempre. Ti sta capitando?

Potresti non crederci, ma non devi conviverci tutta la vita e si può fare tanto per migliorare nel tempo questa condizione. Già hai capito bene nel tempo, ci hai messo tempo per creare questa condizione e ci vorrà il giusto tempo per risistemare il tutto. Nelle statistiche dell’istituto ci dicono che il tempo utile si aggira tra le tre settimane e i due mesi per avere risultati tangibili e altri due mesi per regredire il disturbo.

Sei pronto a capire le tre fasi per dire addio al tuo malessere?

1. Evitare grossi errori Alimentari

Evitare tutti quei cibi che aiutano a sviluppare un ceppo di batteri detti “Firmicuti” che creano squilibri nella nostra flora  batterica, sviluppando velocemente diventando dominanti creando parecchi guai. Quali alimenti sono responsabili di questo? Sintetizzando, tutti gli alimenti ad alto indice glicemico, quindi ricchi di zuccheri. Dai farinacei, ai dolci, dal riso alle bibite zuccherate. Nel periodo del programma andrebbero aboliti, in genere limitati.

2. Saper scegliere le giuste FIBRE

Ci dicono sempre di aumentare le Fibre, ma quali?

Ci sono fibre e fibre, fibre aggressive e irritanti e fibre dolci e gentili per l’intestino, solubili e insolubili. A chi aderisce al programma forniamo una lista in ordine di preferenza, si inizia dai primi della lista e mano a mano si aggiungono. La varietà è importante per portare equilibrio nella nostra flora intestinale. Infatti le fibre fungono da PREBIOTICI ovvero nutrimento per alcuni ceppi di batteri. Questa fase è importante e richiede molta pazienza e buon senso. Bisogna rieducare il nostro intestino a gestire e ad abituarsi a questa nuova abitudine.

3. Migliorare lo stile di vita

Sembra scontato, ma la regola numero uno è bere più Acqua, si parla di 2 lt e più. Tutto il metabolismo beneficia di più acqua, si eliminano più tossine della digestione, pazienza che dovrai andare più spesso al bagno.
Regola numero due è quella di dare un pò di tregua all’apparato digerente con dei pasti indicati sempre nel programma.
 
Regola numero 3, Assumere cibi fermentati e anche questi vanno presi con buon senso, contenendo PROBIOTICI (Che sono comunque  molto utili) se introdotti nel periodo quando i batteri patogeni sono in maggioranza, potrebbe portare  ad un peggioramento momentaneo, piuttosto che un miglioramento.
Altri interventi, laddove richiesti, è l’assunzione di enzimi digestivi (che forniamo noi) per migliorare i processi digestivi e facilitare poi il transito.
Un altro intervento molto efficace è quando aiutiamo a ricostruire la mucosa intestinale che per chi soffre di questo disturbo è compromessa, uno per la permanenza eccessiva delle feci e due per l’uso di lassativi anche se naturali.

Ultimo e non ultimo di importanza è fare più movimento. Anche per questo forniamo programmi personalizzati mirati ad ottenere risultati eccellenti e duraturi.

Sei pronto per raggiungere il tuo meritato benessere?