Il sottoscapolare è un muscolo a forma triangolare che si trova posteriormente e superiormente nel tratto che va dalla spalla verso il collo. E un muscolo che è in profondità ed è difficile da percepire se non n alcuni punti.
Con la sua funzione intraruota, abbassa e adduce l’omero mantenendo la testa centrata nella cavità glenoidea dalla scapola; nel gesto sportivo si dice avere un effetto di “tenodesi” cioè di contenzione dell’articolazione.
La lesione del tendine del muscolo sottoscapolare può essere primitiva o secondaria a disfunzioni articolari.
Le lesioni parziali frequentemente si associano al classico impingement sub-acromiale (causa secondaria), mentre le lesioni intraparenchimali, cioè al suo “interno”, sembrano più correlate a traumi ripetuti e all’età.
La lesione del sottoscapolare può essere provocata dall’abduzione e dalla rotazione esterna forzata o ripetitiva.
Il dolore è conseguente a usura muscolo tendinosa o all’impigement dei tendini compressi nello spazio sub-acromiale, fattore quest’ultimo causato molto spesso da insufficienza dei muscoli stabilizzatori della spalla.
Il dolore può essere ben localizzato alla cuffia dei rotatori, o riferito all’area laterale del braccio, inoltre si manifesta solitamente rigidità articolare, limitazione funzionale all’abduzione oltre i 45° e risveglio del dolore nei movimenti di intra e extrarotazione.
Quali sono le cause?
Le rotture isolate del tendine del sottoscapolare sono considerate rare e difficilmente diagnosticate (Deutsch A. et al. 1997- Wright JM. et al. 2001).
Questo tipo di danno è generalmente associato ad altre condizioni patologiche funzionali, come l’instabilità del tendine del capo lungo del bicipite brachiale, le fratture del tubercolo, le lussazioni di spalla, le lesioni estese e l’artropatie della cuffia dei rotatori (Wright JM. et al. 2001).
Lesioni tipiche parziali o totali del tendine del muscolo sottoscapolare sono state attribuite a complicazioni derivanti da lesione traumatica di spalla, a differenza delle lesioni più comuni che compromettono i tendini dei muscoli sopra e infraspinato, che sono associate ad un processo degenerativo sui tendini e al conflitto sub-acromiale presente in pazienti di età superiore a 40 anni (Deutsch A. et al. 1997- Gerber C et al. 1996).
Come si può diagnosticare?
La diagnosi di una lesione isolata del tendine del muscolo sottoscapolare può essere difficile durante l’esame fisico.
La risonanza magnetica, in particolare quando eseguita con contrasto intra-articolare, può essere utilizzata per lo screening diagnostico con il 91% sensibilità (Pfirrmann CWA et al 1999).
Per valutare correttamente questa struttura occorre lo studio delle immagini assiali e non nelle proiezioni coronali oblique poiché essendo il muscolo nello stesso piano, piccole lesioni possono non essere visualizzate.
L’artroscopia sarebbe il metodo definitivo per la diagnosi di queste lesioni, tuttavia, non sempre la completa estensione del tendine del muscolo sottoscapolare può essere visualizzato con questa metodica (Wright JM et al 2001).
Cosa può fare la fisioterapia?
La Fisioterapia conservativa, che effettuo a Genzano di Roma, trova discreti riscontri attraverso l’attuazione di movimenti passivi controllati, che donano sollievo, riduzione del dolore e recupero di un range motorio ottimale. L’utilizzo di Taping Neuromuscolare può essere un valido aiuto per ottimizzare il lavoro svolto manualmente dal fisioterapista. Nei casi di post-operazioni le fasi di riabilitazione prevedono :
fase 1: recupero della mobilità e riduzione del dolore sia con tecniche manuali, sia strumentali
fase 2: rinforzo muscolare della cuffia dei rotatori e del tronco
fase 3: riabilitazione propriocettiva per affinare equilibrio e stabilità articolare e per ridurre e prevenire problematiche secondarie a causa di movimenti scorretti.
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FISIOTERAPISTA: ZINCO LUCA 3934717168
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